Molte famiglie hanno il timore di ricevere un assegno unico ridotto a dicembre, ma chi è che rischia? Come fare per evitare che accada?
Molte famiglie attese dell’assegno unico a dicembre potrebbero trovarsi di fronte a una sgradevole sorpresa: un assegno ridotto, in alcuni casi fino al minimo di 54,10 euro, nonostante un basso ISEE. Cosa accade alle maggiorazioni ricevute durante l’anno in questi casi?
Spesso, la diminuzione dell’importo è attribuibile a verifiche effettuate dall’INPS, e il problema può risiedere nelle questioni legate all’ISEE. Questo strumento consente di incrementare il valore dell’assegno unico, ma le famiglie, pur avendo diritto all’assegno, potrebbero vederlo ridotto se non presentano l’ISEE.
Per evitare tagli e assicurarsi importi più consistenti, è essenziale presentare l’ISEE. Le famiglie dovrebbero essere consapevoli di questa possibilità di incrementare l’assegno in base al valore dell’indicatore. Per prevenire spiacevoli sorprese sull’assegno unico di dicembre, è fondamentale adottare questa pratica e monitorare attentamente la documentazione necessaria per garantire la continuità delle maggiorazioni.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) fornisce alle famiglie informazioni orientative sul momento in cui potrebbero ricevere l’assegno unico ogni mese, compreso dicembre. Tuttavia, la data di accredito varia a seconda delle specifiche condizioni di ciascun nucleo familiare, come il primo pagamento, la data di presentazione della domanda, e così via.
Alcune famiglie, pur ottenendo l’assegno unico, potrebbero vederne ridotto l’importo, talvolta al minimo di 54,10 euro, riservato a coloro con un ISEE di 43.240 euro. Questa riduzione è legata alle verifiche dell’INPS, in particolare per le somme erogate nel 2023.
Le famiglie a rischio di tagli sono quelle che presentano ISEE difformi o con omissioni, percependo erroneamente importi più alti. Ciò include nuclei familiari senza più diritto alle maggiorazioni, con figli maggiorenni o con altre variazioni nel nucleo familiare.
Per evitare il taglio, è cruciale regolarizzare l’ISEE entro il 31 dicembre 2023. Ciò può avvenire attraverso la presentazione di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) priva di errori, la correzione della DSU tramite il CAF, o la presentazione diretta all’INPS di documentazione che attesti la correttezza dei dati relativi all’ISEE con difformità o omissioni.
Le famiglie che regolarizzano l’ISEE entro la fine dell’anno possono recuperare le somme non erogate a dicembre e, eventualmente, a novembre. In caso contrario, rischiano di dover restituire le somme percepite indebitamente a causa della mancata regolarizzazione.
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