Sempre più persone si chiedono qual è il metodo più economico per riscaldare l’acqua, lo scaldabagno elettrico o quello a gas? Scopriamolo!
Il crescente peso delle bollette continua a mettere a dura prova i cittadini italiani, e il recente annuncio di un aumento tariffario da parte di Arera per i clienti gas del mercato tutelato fa sorgere l’allarme in vista della prossima stagione invernale.L’aumento complessivo, pari al 12%, impatta in particolare sul bilancio delle famiglie, con un incremento dovuto al costo della materia del gas naturale e alle spese di trasporto e gestione del contatore, mentre gli oneri generali rimangono invariati.
Nel corso dell’anno passato, la spesa complessiva per il gas di una famiglia media si è attestata intorno ai 1.457 euro, al netto delle imposte.La situazione preoccupante è alimentata non solo da mercati volatili e quotazioni incerte di gas ed elettricità, ma anche dal conflitto in corso tra Israele e Palestina. Se queste tendenze persistiranno durante i mesi invernali, il peso sulle famiglie italiane aumenterà ulteriormente.
Il governo, consapevole di questa sfida, ha annunciato nel prossimo bilancio finanziario misure mirate per alleviare il peso economico sulle famiglie, attraverso rinforzi agli incentivi e alle agevolazioni.In questo contesto, cresce l’attenzione degli italiani al risparmio energetico, con sempre più persone alla ricerca di consigli e trucchi per ridurre i consumi domestici. Considerando che molti elettrodomestici continuano a consumare energia anche quando spenti, emerge la necessità di valutare attentamente le opzioni tra lo scaldabagno elettrico e quello a gas per ottimizzare i costi energetici in casa.
L’apprezzato scaldabagno, presente in numerose abitazioni italiane, spesso viene utilizzato in modo inefficace, classificandosi tra i dispositivi più energivori. Esistono due categorie principali di scaldabagni: quelli a gas e quelli elettrici, ciascuno con un funzionamento distintivo.
Lo scaldabagno a gas, simile a una caldaia tradizionale alimentata a metano o GPL, riscalda l’acqua mediante fiamme. Senza serbatoio, si attiva immediatamente aprendo il rubinetto, riducendo gli sprechi e apportando vantaggi ambientali ed economici.
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Dall’altra parte, lo scaldabagno elettrico funziona tramite l’elettricità, riscaldando e mantenendo l’acqua a temperatura stabile in un serbatoio. La corrente attiva il riscaldamento fino al raggiungimento della temperatura desiderata.
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La scelta tra le due opzioni dipende da vari fattori, come i consumi, la predisposizione dell’abitazione e le abitudini familiari. Se esistono già impianti e tubi di scarico, lo scaldabagno a gas potrebbe risultare più conveniente per il suo costo inferiore. Tuttavia, lo scaldabagno elettrico, più compatto, può essere installato in qualsiasi ambiente. La decisione migliore sarà influenzata dalle specifiche esigenze e circostanze individuali.
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