Cosa prendere prima di andare a dormire per conciliare il sonno? Qualcuno un bel bicchiere di latte, altri una tazza di camomilla. Ma è proprio vero che quest’ultima sia adatta allo scopo? Scopriamolo
Le temperature più fresche tipiche dell’autunno spingono a dedicarci una calda “carezza” in più, magari riservando a noi stessi un avvolgente momento di relax.
Il gelato o la granita dei mesi estivi stanno via via lasciando il posto a gustose cioccolate o a té e infusi rigeneranti. Tra i più amati c’è sicuramente la camomilla, tipico per il suo sapore dolce e delicato. Ha una varietà di effetti positivi, lo sapevate?
La camomilla, infatti, ha proprietà anti-infiammatorie. Uno studio del 2004 ha messo in rilievo che essa abbia effetti anti-estrogenici, correlati alla lotta contro l’osteoporosi. Insieme alla calendula, ha poteri antitumorali. La camomilla è legata anche alla ridotta gravità dei crampi mestruali e, pur non essendo un valido sostituto dei farmaci, aiuta ad abbassare la glicemia nelle persone diabetiche.
Abbiamo citato le molteplici proprietà positive della camomilla. Eppure, il consumo di questa pianta è conosciuto principalmente per uno scopo: quello di infondere rilassatezza fino a conciliare il sonno.
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Noi di Tuttogratis.it vi abbiamo suggerito un metodo innovativo per riuscire a dormire senza difficoltà. É la regola del 4-7-8: la conoscete? Il consumo di camomilla, però, la fa sempre da padrone. Le sue prorpietà calmanti sono dovute alla presenza di flavonoidi. L’apigenina è un flavonoide che si lega ai recettori delle benzodiazepine nel cervello, provocando un effetto sedativo.
Tuttavia, l’agronomo Daniele Paci, che è stato consulente RAI dal 2016 al 2019, partecipando a trasmissioni come “Tempo e Denaro”, “Buono a Sapersi”, “La prova del Cuoco” e “Tutto Chiaro”, ha precisato sui suoi canali social delle caratteristiche della camomilla che non sono spesso note a tutti.
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L’esperto dice che essa, se consumata troppo spesso o lasciata troppo a lungo in infusione, potrebbe avere un effetto eccitante, il contrario, cioè, di quello che si vorrebbe ottenere. Va bene berne una bella tazza la sera ma non di frequente, non in grandi quantità e con un periofo di infusione della bustina non superiore ai due minuti.
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