Una moneta che potrebbe fruttarti una fortuna: corri a vedere se per caso è conservata dentro casa. Si tratta delle 10 lire Olivo. Ecco perché oggi valgono così tanto
Le care vecchie lire ci hanno abbandonato ormai da più di venti anni. Il corso legale cessò nel 2002 con l’introduzione della moneta unica europea, l’euro.
Tuttavia, sono moltissime le persone che hanno conservato nella propria dimora qualche unità come ricordo o da tramandare ai propri figli e nipoti nella speranza che in futuro potesse acquisire valore. Ebbene, è giunto il momento di andare a rovistare nei salvadanai, portafogli dimenticati o cassetti impolverati. La caccia è aperta: voi o qualche vostro parente potrebbe aver messo da parte una moneta il cui valore è aumentato a dismisura, tanto da rendela un oggetto ambitissimo per i collezionisti e per tutti gli appassionati di numismatica. Si tratta delle 10 lire Olivo. Siete tra i fortunati che le possiedono? Volete conoscere le loro particolarità? Non vi resta che continuare a leggere.
Osserviamo bene la foto qui in alto e descriviamo per bene le 10 Lire Olivo. Hanno un grande valore storico perché sono state coniate nel 1946, realizzate, quindi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
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Su una faccia troviamo il simbolo della Zecca di Roma R, l’anno di produzione, il valore nominale della moneta e la caratteristica principale dell’oggetto: l’incisione di un ramoscello con tre olive e le foglie.
La moneta è nota tra gli appassionati di numismatica anche come 10 Lire Pegaso. Il motivo risiede nella raffigurazione sul rovescio della figura mitologica di Pegaso alato. Sotto vi è la scritta su due righe “Repubblica Italiana”. Lungo il bordo ci sono i nomi dell’autore e dell’incisore: Giuseppe Romagnoli e Pietro Gianpaoli.
Sono state realizzate in lega Italma (Italiano alluminio magnesio) e hanno un peso di solo 3 grammi e misura 29 millimetri. La produzione è stata interrotta nel 1950.
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Ma quindi, quanto valgono oggi le 10 lire Olivo? Una moneta in Fior di Conio, cioè in condizioni eccellenti, senza segni di usura, può essere venduta per 750 euro.
Un esemplare datato 1947, considerata l’annata più rara, può addirittura arrivare a 4.500 euro.
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