Purtroppo, può capitare di ritrovarsi in cattivi rapporti con un banca. Non perché non si stia pagando la propria parte, ma perché l’istituto di credito potrebbe non essere stata molto corretta nell’applicazione dei determinati criteri. In questo caso è possibile procedere in via giudiziaria.
Dal punto di vista economico e della gestione delle proprie risorse economiche, una persona deve intrattenere rapporto con una banca, a meno che non voglia far ricorso alla tecnica più vecchia del mondo: nascondere i soldi nel materasso.
Anche se si fosse inclini alla via del materasso, bisogna tenere conto che è sempre più difficile intraprenderla, perché per moltissimi tipi di pagamento è richiesto un conto in banca.
Inoltre, a meno che non si disponga di importanti disponibilità economiche, sarà necessario avvalersi di un banca per effettuare un acquisto importante come quello di una casa, di un mezzo o anche per l’avvio di un’attività lavorativa. Le possibilità sono davvero tante.
Solitamente, i due casi più frequenti per cui si è portati a procedere per vie legali contro un istituto di credito riguardano due pratiche illecite di cui si potrebbe diventare vittima quando si ha a che fare con un istituto di credito.
La prima opzione riguarda l’anotocismo, un’operazione bancaria che consiste nella capitalizzazione degli interessi maturati sul saldo del cliente debitore. In pratica, si tratta del calcolo degli interessi sugli interessi.
L’altro caso riguarda l’usura: una banca può decide di accettare un finanziamento, ma in questo caso vi applica un tasso di interesse superiore ai limiti stabiliti dalla legge.
Nel caso ci si ritrovasse nella sfortunata situazione di dover procedere legalmente contro una banca, si deve sapere che ci sono due possibilità: la via giudiziale e quella extra-giudiziale.
In ogni caso è necessario inviare una diffida in cui si avverte l’istituto circa le proprie intenzioni. In caso si volesse fare causa, bisogna sapere che c’è uno step obbligatorio: la mediazione assistita.
Nel caso in cui gli importi coinvolti fossero inferiori ai 100.000€ è anche possibile fare ricorso all’arbitrato bancario finanziario, con un organo collegiale autonomo ed imparziale.
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