Farsi+licenziare+per+prendere+la+disoccupazione
attualitatuttogratisit
/2022/04/12/farsi-licenziare-per-prendere-la-disoccupazione/amp/
Lifestyle

Farsi licenziare per prendere la disoccupazione

Published by
Carolina Gaggero

Il licenziamento da diritto all’assegno di disoccupazione (Naspi), mentre le dimissioni no. Per via di questo dettaglio, molti lavorativi preferiscono optare per la prima opzione, in modo da avere delle entrare garantite anche dopo la fine del rapporto lavorativo. Tuttavia, indurre il licenziamento è un comportamento che potrebbe costituite reato.

La Naspi – ossia l’assegno di disoccupazione – è un diritto di tutti coloro che perdono involontariamente il lavoro: insomma, per averne diritto deve essere il datore di lavoro a decidere di lasciarvi a casa.
Tuttavia esiste un’eccezione a questa regola. C’è un caso che permette di ricevere l’assegno anche quando si danno le dimissioni: questo si verifica con le dimissioni per giusta causa.

Farsi licenziare per prendere la disoccupazione – tuttogratis.it – 20220411

Le dimissioni per giusta causa si verificano quando un lavoratore decide di abbandonare il proprio posto per motivi ritenuti validi, come il mancato pagamento dello stipendio per due mensilità consecutive, le molestie sul lavoro, la maternità, il peggioramento comprovato delle mansioni lavorative (soprattutto se avvenute in seguito ad una cessione di proprietà dell’attività per cui si lavora) ed il mobbing.

Cosa si rischia se si provoca il licenziamento

Farsi licenziare per prendere la disoccupazione – tuttogratis.it – 20220411

Com’è evidente le dimissioni danno diritto alla Naspi solo quando si verificano delle situazioni davvero particolari o gravi in cui bisogna sempre sperare di non finire mai.
Quindi, licenziarsi perché non si gradisce il proprio lavoro è tutt’altra cosa.
Molti lavoratori ritengono che sia una buona soluzione cercare di provocare il proprio licenziamento, in modo da vedersi garantito l’assegno per la disoccupazione. Alcuni dei metodi più noti sono non presentarsi al lavoro in maniera del tutto ingiustificato, non seguire volontariamente le indicazioni dei propri superiori, appropriarsi di oggetti appartenenti all’ufficio e adottare comportamenti irrispettosi nei confronti dei propri colleghi o dei clienti.
La Corte di Cassazione è intervenuta, sancendo che, nel caso in cui il comportamento di un lavoratore sia palesemente indirizzato al licenziamento, egli debba pagare, come risarcimento, l’importo del ticket di licenziamento, che ammonta a ben 1.500 euro.

Carolina Gaggero

Recent Posts

Come acquistare un vino di qualità senza spendere troppo: la guida al risparmio!

Ecco come scegliere il miglior vino al supermercato con un budget contenuto: ti basterà seguire…

1 giorno ago

Instagram sfida CapCut con una nuova app per il montaggio video: ecco tutto ciò che c’è da sapere!

Ecco tutte le informazioni sulla novità dell’app Edits, la nuova app di Instagram dedicata all'editing…

1 giorno ago

Elon Musk al centro della polemica: il “saluto romano” infiamma il dibattito pubblico

Durante un evento politico a Washington, il gesto del visionario imprenditore scatena accuse e divisioni.…

2 giorni ago

Bonus elettrodomestici 2025: un’opportunità per risparmiare, ecco come richiederlo con il click-day

Scopri come accedere al nuovo incentivo per l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica e…

2 giorni ago

Sanremo 2025: arrivano le prime pagelle dopo i preascolti degli artisti!

I brani di Sanremo 2025 non sono ancora in gara, ma già hanno dei voti:…

3 giorni ago

Microfoni con l’intelligenza artificiale integrata: ecco la novità per tutti i creators digitali!

La rivoluzione per i podcast e per i reels è arrivata: ecco l’IA applicata ai…

3 giorni ago