E’ davvero possibile ottenere un risarcimento danni per colpa di un taglio o di una tintura sbagliata dal parrucchiere.
A chi non è mai successo almeno una volta di andare dal parrucchiere e di rimanere insoddisfatti del lavoro del professionista a cui si è deciso di affidare la propria chioma.
E’ vero che i capelli ricrescono, però prima di “ripristinare” la situazione della propria capigliatura potrebbe anche succedere di provare un certo imbarazzo, tanto da non sentirsi nemmeno sé stessi. Il danno estetico può causare un malessere psicologico, difficilmente comprovabile. Tuttavia, ci sono stati dei casi in cui è stato possibile chiedere il risarcimento.
Risarcimento per danno morale
Nella maggior parte dei casi riguardanti tagli o colorazione andati “storti” si è puntato sul danno morale che la persona riceve. Un difetto estetico così importanti – anche se temporaneo – può compromettere la sfera relazionale e sociale di una persona, andando a compromettere tutte le attività realizzatrici tutelate dalla nostra Costituzione.
Negli anni ’90, una sentenza del tribunale di Caltanissetta aveva dato ragione ad una persona che si era sentita danneggiata da una decolorazione sbagliata, citando proprio questa argomentazione.
Tuttavia, a partire dal 2008, in seguito ad una serie di cause riguardanti danni di lieve entità, ha deciso di limitare il ricorso a questa argomentazione, stabilendo che era impossibile risarcire un danno morale per una questione simile. Non solo si tratta di un danno non molto grave, ma è anche difficile da dimostrare: quando si va dal parrucchiere, si danno delle indicazioni orali sul taglio o il colore che si desidera. Per cui non è possibile avere delle prove a riguardo e non è possibile sapere se è vero che il parrucchiere non si è davvero attenuto alle disposizioni del cliente.
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Ma se il danno è più che morale?
Per ora sono stati presi in considerazione solo casi riguardanti un danno figurativo, che non ha provocato veri e propri danni alla persona o alle sue finanze. Però, è anche capitato che l’incontro con il parrucchiere possa avere avuto conseguenze così distruttive.
E’ successo ad una donna catanese nei primi anni 2000: la sfortunata protagonista di questa storia era una futura sposa che aveva deciso di rinnovare il proprio look prima del lieto evento. Tuttavia, il parrucchiere aveva esagerato con i colpi di forbice e i capelli erano troppo corti rispetto a quello che era stato richiesto.
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Purtroppo, per la futura sposa non si trattava di un dettaglio indifferente, perché la nuova capigliatura non era più adatta all’abito scelto per la cerimonia, tanto che la donna in questione aveva dovuto rinviare il matrimonio.
E’ facile capire il danno economico causato da un semplice taglio di capelli sbagliato. Per questo, la ragazza aveva deciso di fare ricorso al tribunale e aveva visto riconosciuto il suo danno. Tuttavia, questo caso scavalca il mero danno morale, andando a sommare un vero e proprio danno economico. In questo caso, la protagonista del “disguido” è riuscita a dimostrare il danno provocatole dal parrucchiere, ma non tutti hanno questa fortuna.
