http://attualita.tuttogratis.it/scienza/nascita-delluniverso-captati-i-primi-vagiti-del-cosmo-dopo-il-big-bang/P197607/

Sempre più informazioni vengono scoperte sulla nascita dell’universo. Ora, sono stati captati anche i primi “vagiti” del nostro cosmo, formatosi grazie al big bang. La notizia della straordinaria scoperta è stata data dall’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, durante una conferenza stampa appositamente organizzata a Cambridge, sede universitaria vicina a Boston. Grazie a un telescopio posizionato al Polo Sud, gli scienziati hanno rilevato le onde gravitazionali emesse dall’universo appena dopo essersi formato.
Un nuovo tassello è stato inserito nella storia della nascita dell’universo. Grazie all’esperimento Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization (BICEP), un team di scienziati è riuscito a captare, seppure indirettamente, le primordiali onde gravitazionali emesse dal cosmo dopo il bing bang che l’ha generato. Molte voci sono circolate su questa notizia nei giorni scorsi e ora la scoperta è stata resa nota ufficialmente durante una conferenza stampa che si è tenuta presso l’università di Harvard. A breve, la ricerca sarà pubblicata anche sulla rivista scientifica The Astrophysical Journal. Ma cosa hanno rilevato questi scienziati americani? Grazie a un telescopio installato al Polo Sud, è stato possibile rilevare una prima prova dell’inflazione cosmica, che rappresenta uno degli elementi chiave delle teorie cosmologiche contemporanee. In particolare, la captazione è stata possibile grazie all’osservazione della radiazione cosmica di fondo. Dunque, seppure si sia trattata di una rilevazione indiretta, l’aver captato queste onde gravitazionali primordiali avvalora la tesi dell’esistenza di questi segnali e conferma ancora di più la teoria del big bang. Gli scienziati impegnati in queste ricerche ora si augurano di poter rilevare anche manifestazioni più dirette. Questo potrebbe accadere grazie al progetto americano LIGO o all’italo-francese Virgo.
Se dovessero arrivare nuovi dati come questo, troverebbe conferma anche la teoria di Einstein, mai provata, dell’esistenza di “increspature” nella dimensione spazio-tempo. Certamente, le novità scientifiche non mancano e ne è la prova il numero esorbitante di pianeti simili alla Terra, scoperti dalla Nasa in questi ultimi anni.
La notizia è stata attesa con trepidazione anche dall’Italia e ha fatto parlare di sé presso gli scienziati della penisola, come Paolo De Bernardis, docente della Sapienza di Roma e membro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il quale ha dichiarato che «l’importanza della scoperta non sarebbe tanto nelle onde gravitazionali, quanto nella misura di un effetto così vicino al Big Bang. – spiega il professore – questo sarebbe un risultato molto importante per la cosmologia perché permetterebbe di capire che è avvenuta un’espansione molto veloce dell’universo. Bisognerà confermare il dato più volte in futuro per scongiurare il rischio di eventuali errori nelle misure». Come ben illustrato da De Bernardis, non resta che attendere nuove scoperte e informazioni verificate sulla nascita dell’universo, un evento avvolto ancora parzialmente nel mistero.
532