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Chi non ha mai dovuto affrontare qualche domanda difficile posta dai bambini?
Quelle che già normalmente sono di difficile risposta, grazie all’ingenuità e sincerità dei bimbi, diventano davvero impossibili per mamma e papà se riguardano la scienza. Ecco come rispondere alle domande imbarazzanti dei bambini secondo quanto ci dicono gli stessi scienziati.
Qualche anno fa un sondaggio condotto su un target di 2mila persone dalla ‘Big Bang Uk Young Scientists & Engineers Fair’, l’ente che organizza la più grande fiera scientifica in Gran Bretagna, ha dimostrato che due genitori su tre non sanno rispondere alle domande dei figli.
La top ten delle domande ‘impossibili’ che più mettono in difficoltà i loro genitori è risultata essere questa:
- Perché la luna a volte compare di giorno?
- Perché il cielo è blu?
- Scopriremo mai gli extraterrestri?
- Come fanno gli aerei a non cadere?
- Dove vanno gli uccelli d’inverno?
- Chi produce l’arcobaleno?
- Quanto pesa la Terra?
- Perché esistono i fusi orari?
- Perché l’acqua è bagnata?
- Cosa vuol dire orgasmo?
Quali sono in genere le reazioni dei genitori a tali domande? Per lo più sono delle ‘non risposte’: il 21 per cento ne inventa una di sana pianta, il 16 per cento scarica sul partner la patata bollente, il 31 per cento prende tempo e fa delle ricerche.
Ma è risultato che queste domande non fanno bene all’equilibrio psicologico dei genitori: un genitore su cinque si sente frustrato, uno su cinque si rimprovera di non avere studiato meglio scienze a scuola, uno su cinque si sente inferiore al figlio.
Quello che più colpisce dei risultati del sondaggio è la frequenza con cui i bambini pongono queste domande agli sventurati genitori: il 30 per cento dei genitori dice che la media è di una volta al giorno. Discostandoci dalla Gran Bretagna non è che le cose cambino poi molto: i bambini sono curiosi, e i programmi scientifici dedicati appositamente per loro anche in televisione non hanno fatto altro che aumentare la loro sete di conoscenza su questioni apparentemente tanto semplici, che invero sono in grado di mettere in difficoltà qualsiasi adulto di media preparazione scolastica.
Gli scienziati affermano che bisogna evitare di glissare sulle domande, o peggio ancora rispondere in malo modo con frasi tipo: ‘Ma che domande mi fai? Non vedi che ho da fare?‘. Ad un bambino non vanno date spiegazioni troppo tecniche, che si tratti del modo in cui volino gli aeroplani oppure risposte sui temi della sessualità, in genere quelle che più fanno venire i sudori freddi ai poveri genitori presi in contropiede. Bisogna essere chiari e rispondere per gradi alle frequenti domande dei bambini, ma non c’è nulla di male ad ammettere di non conoscere la risposta: in questo caso si può rispondere con una frase del tipo ‘Mi stai facendo una domanda davvero complessa. Ci penso su e stasera ti rispondo‘. Ecco 8 consigli da tenere a mente nel rispondere alle domande dei bambini.
- Ascoltare con attenzione e interesse anche se la domanda ci pare assurda (per un bambino non lo è)
- Comprendere che cosa vuol sapere veramente il bambino oltre la domanda in sé
- Scegliere qualche breve testo da leggere insieme che possa rispondere al suo quesito
- Rispondere sempre. Se non subito, come ricordato prima, farlo entre breve tempo
- Non giudicare o sminuire le domande dei bambini
- Non scaricare la domanda al coniuge
- Dare risposte semplici, ma convincenti
- Se non si sa cosa rispondere, dirlo al bambino e promettergli una risposta dopo che ci si è documentati
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