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La pratica dell’esorcismo è tanto controversa quanto estremamente diffusa, più di quanto generalmente riteniamo: ritenere che i demoni possano impossessarsi dei corpi delle persone è infatti una delle credenze religiose più largamente diffuse al mondo, e non soltanto nel mondo cattolico, dove pure le richieste sono in forte aumento. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto: di persone morte durante un esorcismo purtroppo ce ne sono state tante, anche se pochi casi salgono alla ribalta delle cronache.

Uno di questi è avvenuto qualche anno fa in Malesia, un esorcismo praticato su una bambina di 3 anni per scacciare gli spiriti maligni conclusosi tragicamente. Otto adulti pensarono bene di immobilizzare la vittima, la coprirono e infine le saltarono addosso: inevitabilmente la bimba morì, schiacciata e soffocata. Su di lei si era formata una vera e propria pila umana di persone che recitavano delle nenie. Quando giunse la polizia ormai era troppo tardi, perché la bambina era già morta soffocata. Oltre ai genitori della piccola vittima, venenro arrestati anche la nonna, uno zio, la cameriera e due cugini. Una morte involontaria, ma fatalmente prevedibile vista la messa in pratica.
Altri casi documentati hanno origini più antiche, ma non risultano essere certo meno terribili, anzi: nel 1828 una donna di nome Ann Roche annegò un bambino di 4 anni che credeva fosse posseduto, ma alla polizia affermò che non voleva fargli del male, ma solo liberarlo dagli spiriti malvagi. La donna fu tra l’altro ritenuta non colpevole e rilasciata per il fatto. In anni a noi più vicini la sorte non è stata così benigna con gli esorcisti improvvisati, che hanno subito pesanti condanne per aver ammazzato persone perché ritenute possedute.
Gli esorcismi finiti tragicamente
Una delle vicende più clamorose in questo senso è avvenuta nel 2011 in Virginia, Usa: Eder Guzman-Rodriguez è stato condannato per aver picchiato a morte sua figlia Jocelyn nel tentativo di liberarla dallo spirito demoniaco che credeva albergasse in lei. L’uomo ha preso poi una coperta e l’ha soffocata nel suo letto, circondandolo di Bibbie. Fu così che la vittima venne trovata dagli agenti accorsi sul posto, mentre intorno alla casa si erano radunati vari gruppi di persone che recitavano versi biblici con il Libro in mano, a dimostrazione di quanto certe credenze siano profondamente radicate.
E non si tratta dell’unico caso di persona uccisa perché ritenuta posseduta: nel 2003 un bambino autistico di 8 anni fu ucciso a Milwaukee durante un esorcismo effettuato dai membri di una chiesa, che attribuivano la sua disabilità ad un demone che ne invadeva la carne. Nel 2005 una giovane suora in Romania venne lasciata morire durante un esorcismo da un prete, dopo essere stata legata ad una croce, imbavagliata e lasciata senza cibo e acqua per diversi giorni, fino a perire. Ed ancora nel 2010 in Inghilterra un ragazzino di 14 anni venne picchiato e infine annegato dai parenti più prossimi perché ritenuto anch’egli vittima di spiriti maligni.
Una triste ricorrenza di questi ‘esorcismi finiti male’ o che prevedono deliberatamente la morte del posseduto, è che spesso le vittime sono proprio bambini o adolescenti.
Il caso Anneliese Michel

Si tratta forse del caso più famoso, che ha ispirato anche libri e film come The Exorcism of Emily Rose: parliamo della vicenda di Anneliese Michel, una donna tedesca che si riteneva posseduta e si sottopose a numerosi riti di esorcismo, dopo che le era stata diagnosticata una forma di depressione seguita da attacchi di epilessia. Sin da bambina Anneliese iniziò a soffrire di convulsioni che la tormentarono durante gli anni della scuola superiore: tra i sintomi dle suo male vennero riscontrati paralisi degli arti, uno smisurato accrescimento del torace, rigidità del corpo e improvvisa afasia. Dopo 5 anni di cure, i genitori della donna decisero di affidarsi anche ad esorcisti, e nelle registrazioni effettuate durante le sessioni si sentirebbe la donna parlare anche in latino, greco, aramaico e altre lingue antiche con voce demoniaca. Anneliese morì a soli 24 anni per disidratazione e malnutrizione: il processo contro i preti e i genitori si concluse con la condanna a 6 mesi di reclusione.
Omicidi attribuiti al diavolo
Ci sono poi vicende che non riguardano esorcismi, ma si tratta di veri e propri omicidi compiuti ai danni di persone ritenute possedute dal demonio. Ne ricordiamo solo alcuni di questa triste e lunga casistica: Daniel Johnson, 32 enne inglese, che accoltella e strangola la sua compagna di 24 anni, una donna che in Sicilia uccide la sorella strappandole il viso a morsi, lasciandola in agonia per alcuni giorni, un attore, Michael Brea, che negli Stati Uniti ha utilizzato una spada da samurai per far fuori lo spirito maligno nel corpo della madre. Perché la ‘scusa’ è sempre la stessa: aveva il Male dentro, ho dovuto farlo.
Qui non ci sono nemmeno tentativi di esorcismo, si tratta di puri e semplici delitti commessi da persone spesso squilibrate, o in preda a forti esaurimenti nervosi. In ogni caso il demonio resta una scusa molto gettonata per compiere atti violenti contro il prossimo, quasi sempre i familiari più vicini agli autori di questi omicidi.
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