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Che fine ha fatto Oscar Giannino? Dopo la bufera scatenata nel 2013 intorno ai suoi falsi titoli di studio, che hanno compromesso il sogno politico di realizzare una formazione di centrodestra liberista in Italia, Giannino è tornato al suo mestiere di giornalista, dividendosi tra giornali e radio per offire il suo contributo al dibattito pubblico soprattutto sui temi economici. Con le sue dimissioni irrevocabili dal movimento ‘Fare per fermare il declino’ Giannino si è allontanato per sempre dalla scena politica italiana, uno dei pochissimi a farlo in un Paese in cui, per scandali ben più gravi, la maggioranza delle persone resta solidamente attaccata alla propria poltrona.
Un breve riassunto per chi non ricordasse gli eventi che hanno travolto Giannino durante le elezioni politiche del 2013: a pochi giorni dall’apertura delle urne l’economista Luigi Zingales, fondatore con Giannino del movimento ‘Fare per fermare il declino’, lascia il partito affermando che il giornalista avrebbe mentito sulle proprie credenziali accademiche, in particolare su un prestioso master estero che non risulta effettivamente mai conseguito. A seguito delle polemiche il giornalista parlerà di un ‘equivoco‘, ammettendo di non avere né il master né le due lauree. I mesi successivi furono piuttosto duri per Giannino, non solo con l’esclusione volontaria dalla scena politica, culminata le sue dimissioni da presidente di Fare a favore di Silvia Enrico, ma anche per l’emarginazione subita dallo stesso mondo giornalistico e culturale.
Stiamo parlando di una personalità coriacea, abituata alle contestazioni e alle polemiche anche veementi, come quando fu bersagliato con uova e salsa di pomodoro da alcuni studenti universitari a Milano. E dopo un periodo di relativo oblio, Giannino è tornato protagonista nel dibattito pubblico: lauree o meno, resta una delle personalità italiane maggiormente competenti in campo economico, come attestano le sue numerose collaborazioni giornalistiche, le sue osservazioni sempre interessanti anche quando vogliono essere volutamente provocatorie. Il desiderio di offrire il proprio contributo alla scena politica non è tramontato del tutto, visto che nel settembre 2013 ha partecipato al laboratorio Officina per l’Italia, un nuovo soggetto politico che si pone nell’area della destra liberale, insieme a Gianni Alemanno, Magdi Cristiano Allam, Giorgia Meloni e molti altri.
E se il vizietto della bugia e dell’esagerazione affabulatoria è duro a morire, come quando ha dichiarato di aver partecipato da bambino con uno pseudonimo allo Zecchino d’oro, circostanza smentita dall’ideatore della kermesse musicale Cino Tortorella, Oscar Giannino resta comunque un’importante voce intellettuale del Paese.
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