Non tutte le banche conservano i soldi

Scopriamo insieme a cosa serve la banca del Germoplasma e in particolare quella della toscana. Perchè sono strutture così importanti?

A cosa serve la banca del germoplasma Tuttogratis.it 20220311
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La Banca Regionale del Germoplasma in Toscana ha un’obiettivo preciso, quello di tutelare, attraverso la conservazione ex situ, tutte quelle risorse genetiche locali della regione, che sono in pericolo estinzione.
Questa struttura è nata grazie ad un sistema di banche del germoplasma che operano direttamente per tutelare tutto il materiale genetico che possono conservare. I rischi sono diversi e dovuti in gran parte da contaminazione, alterazione e distruzione.

La banca del Germoplasma: come funziona

Negli anni la Regione Toscana si è data da fare per selezionare diverse banche del germoplasma che fossero già attive in questo specifico settore. Negli ultimi anni sono state incaricate dalla Regione per la conservazione ex situ, di quelle varietà locali iscritte nel Repertorio regionale.

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Queste banche sono specializzate in base alla specie e a seconda del territorio di riferimento. Considerando che per tutte le sezioni vengono scelti dei responsabili tecnici o scientifici.
In questa tipologia di banca rientrano tutte quelle risorse genetiche iscritte nei Repertori regionali a rischio di estinzione. Le Sezioni della Banca sono scelte, incaricate e monitorare direttamente da Terre Regionali Toscana.
Le quali hanno stipulato una convenzione con l’ente Terre, per la conservazione, che può essere in campo o in celle frigorifero. Di fatto prendono l’incarico anche del monitoraggio del livello di conservazione di quelle risorse conservate, considerando anche il rapporto ai Coltivatori Custodi.

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È importante sapere che i Centri di conservazione ex situ/Banche del germoplasma sono  riconosciuti a livello nazionale e sono soggetti pubblici e privati, singoli e associati con esperienza nel settore.

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Inoltre devono essere muniti di strutture dedicate che possano conservare almeno una risorsa genetica locale e a rischio di estinzione, iscritta nell’Anagrafe della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Dopodichè  l’Anagrafe nazionale si attiverà con protocolli dedicati al rinnovo della risorsa genetica.

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